Piccole medie imprese (PMI), start up, libera professione, lavoro freelance.. quante volte hai sentito questi termini? Ma, hai mai davvero capito che differenza c’è tra uno startupper e il titolare di una piccola media impresa? Hai mai capito come si inquadrano queste figure a livello, ad esempio, di agevolazioni fiscali?
Certo, magari non ne hai mai avuto il bisogno o la necessità, ma le cose sono un attimino diverse quando il fruitore di quelle agevolazioni fiscali potresti essere tu.
Magari hai sempre avuto il sogno di scrivere nelle info di facebook “lavoro presso ME STESSO”.. dai, dicci la verità; o, magari, lo senti: hai proprio avuto l’idea del secolo, quella che pensi potrebbe davvero rappresentare la svolta, ma non sai da dove cominciare.
Che tu voglia aprire una tua attività e metterti in proprio, lanciare una start up, o darti alla libera professione.. beh, è giunto il momento di fare chiarezza.
D’altro canto non si può partire con le idee confuse, no?
Fortuna che sei nel posto giusto! È ora di conoscere la verità sulla differenza tra un libero professionista, una piccola media impresa e uno startupper.
Libera professione e Lavoro Freelance
Per prima cosa, parliamo del libero professionista:
Ricordi il “lavoro presso me stesso” poco più su?
Ecco, non era del tutto ironico: un libero professionista è, infatti, un soggetto che esercita una professione in modo autonomo, senza dipendere da un'altra azienda o organizzazione.
Di solito, un libero professionista lavora da solo o con un piccolo numero di collaboratori, e spesso si specializza in un determinato campo o settore.
Un libero professionista, inoltre, per risultare tale e non come un “lavoratore autonomo” deve essere iscritto ad un albo. Non ti viene in mente nessuno? Avvocati, psicologi, medici e architetti sono tutti validissimi esempi di individui che esercitano la libera professione.
Come sapere se la libera professione è una cosa nelle tue corde?
Beh, la risposta, capirai bene, è estremamente soggettiva, ma possiamo aiutarti regalandoti una piccola immagine mentale.
Immagina di svegliarti una mattina e avere un’ ansia davvero teribbbbile che il capo noterà l’errore madornale che hai fatto il giorno prima. Cioè, dai, dopotutto pensi di essertela cavata, ma non puoi averne la certezza. Insomma, “non ti aspetti niente, ma sei già deluso”.
Ecco, la libera professione ti risparmia quest’ansia logorante e ti rende letteralmente il padrone del tuo tutto: rispondi solo a te stesso. Bella cosa, l’indipendenza, no?
Stupenda! Ma attento, da grandi poteri derivano grandi responsabilità: da libero professionista sei indipendente, sì, ma devi fare tutto da solo.
Libero professionista e lavoratore freelance: quali sono le differenze?
È opinione diffusa che la figura del libero professionista e quella del lavoratore freelance siano sovrapponibili (un po’ come quando ti abbiamo parlato delle figure dell UX UI designer, ricordi?); in verità le cose non stanno esattamente così, e ci sono alcune piccole differenze che vanno appurate per renderti il quadro generale più chiaro possibile.
Freelance significato
Partiamo, quindi, con l’illustrare il significato del termine freelance.
Il termine “freelance” è riferito ad una tipologia di lavoratore indipendente, ovvero che non si classifica formalmente come dipendente di una terza parte.
Ora, anche un libero professionista offre i propri servizi a terzi in maniera indipendente;
la sottile differenza sta nel fatto che il lavoratore freelance non deve necessariamente essere iscritto ad un albo e può scegliere di offrire i propri servizi (spesso in settori quali web, programmazione, traduzione e analoghi), dunque, ad aziende (sottoscrivendo rapporti di collaborazione) o privati senza inquadrare il tutto in modo tale da essere formalmente dipendente da loro.
Il lavoro freelance, inoltre, implica un approccio lavorativo molto più flessibile, in quanto il freelancer può scegliere quali progetti accettare, le tempistiche inerenti al progetto stesso e quando lavorare.
Ad ogni modo, entrambe le figure sono accomunate dal fatto di svolgere la propria attività lavorativa in maniera autonoma e di esserne responsabili in prima persona.
Piccola media impresa
Appurato il ruolo delle prime due figure, passiamo, ora, a delineare il significato di piccola media impresa (le famosissime PMI di cui si sente tanto parlare.) Non ci dilungheremo eccessivamente su questo punto, in quanto ne avevamo già parlato nella nostra guida alle agevolazioni fiscali per piccole medie imprese alla quale ti rimandiamo per rinfrescarti le idee sulle differenze tra micro-impresa, piccola impresa e media impresa (inerenti, tendenzialmente, al numero di dipendenti e al fatturato annuo).
In questa sede, ci limiteremo a chiarirti la differenza tra piccola media impresa e libero professionista.
Libero professionista e piccola media impresa (PMI): quali sono le differenze?
Il libero professionista ormai lo conosci già e, quindi, senza indugi, partiamo subito con le nostre analogie che ci piacciono un sacco: se da libero professionista sei un solista, da titolare di una piccola media impresa sei il front-man della band. Sei Kurt Cobain - un po’ più vivo, magari - e resti il leader, ma hai dei musicisti davvero talentuosi al tuo fianco che ti aiutano a produrre della buona musica. In breve, sei il capo della tua azienda ma fai squadra con i tuoi dipendenti: formula spesso vincente!
In sintesi, la libera professione è un one-man show, mentre da proprietario di piccola media impresa sei responsabile di altri attori. Chiaro, no?
Start up
Quasi giunti alla fine di questo excursus: sappiamo che hai mal di testa, ma tieni duro, promettiamo che alla fine della lettura non avrai più nessun dubbio! Pronto all’ultimo step? Cominciamo!
Cos è una start up
Nel terzo millennio, che ci piaccia o no, dobbiamo fare i conti con un sacco di parole inglesi che suonano fighe e accattivanti: ce ne siamo fatti una ragione.
Le start up sono delle aziende emergenti incentrate su idee di prodotti e/o servizi innovativi; innovazione: questa è la parola chiave.
L’obiettivo di una start up, infatti, è quello di risolvere problematiche a cui ancora non esiste una soluzione o trovarne di alternative e più performanti: non è un caso che, generalmente, le start up siano imprese di ispirazione tecnologica, poiché è spesso nel settore tecnologico che si possono trovare modalità di risolvere le problematiche di cui sopra e soddisfare necessità non ancora soddisfatte dal mercato.
Come suggerisce il nome, una start up è un progetto imprenditoriale in fase di avvio, caratterizzata da un modello di business scalabile e innovativo: nella pratica, questo vuol dire che una start up promette di crescere in maniera notevolmente rapida implicando poche risorse, nonchè di essere una soluzione temporanea. Cosa significa?
Prova a concepire una start up come se fosse la fase embrionale di una grande impresa; non ti mentiremo: non tutte le start up riescono a spiccare il volo, ma questo non deve scoraggiarti.. la tua idea potrebbe essere quella vincente e potresti essere tu il tanto decantato unicorno.
Se hai quindi, in mente, un’ idea che ritieni valida, non lasciarti scoraggiare e lanciati nella tua avventura da startupper.
Con questo piccolo articolo abbiamo voluto chiarire questi ruoli in termini di definizione; approfondiremo, tuttavia, il discorso con altri articoli inerenti al come presentare un progetto di start up, al mondo del lavoro freelance e tanto altro ancora. Stay tuned!